“GENERAZIONE FENOMENI”……. due parole , in pratica la storia della Pallavolo; dopo l’argento mondiale di ROMA 78 e il Bronzo olimpico di Los Angeles 84, la pallavolo Italiana ha aspettato un po di anni per arrivare ad avere una Nazionale Maschile di Pallavolo ad altissimi livelli; quelli che ogni libro riporta come “Generazione Fenomeni”….
Le loro vittorie :
• 3 Mondiali (1990, 1994, 1998)
• 1 Coppa del mondo (1995) * Argento Olimpiadi (1996) Bronzo (2000) • 8 World League (1990, 1991, 1992, 1994, 1995, 1997, 1999, 2000)
• 4 Europei (1989, 1993, 1995, 1999)
E’ stato un gruppo di atleti e di allenatori che ha lasciato un segno indelebile nel nostro sport e ancora oggi ne subiamo gli effetti positivi; dopo la vittoria dell’Europeo del 1989 vinto in Svezia andiamo a RIO per i campionati del Mondo e li scriviamo la storia, battiamo il gota della pallavolo mondiale dell’epoca ARGENTINA, BRASILE in semifinale (davanti a 15.000 persone) e in finale annientiamo CUBA che ci aveva sempre battuto; un segno del destino da quel giorno per ben 10 anni questi atleti e allenatori hanno portato sulla bocca di tutto lo sport Italiano la PALLAVOLO grazie ai successi conquistati nei 5 continenti. Ad oggi tutti questi magnifici atleti lavorano per la pallavolo nei diversi settori e molti di loro hanno allenano o hanno allenato le squadre di club o nazionali tra le più forti al mondo. Un vero esempio di squadra con la S maiuscola , la loro metodologia di lavoro è utilizzata da tutti gli allenatori che frequentano le nostre palestre ; tecnica individuale e di squadra hanno segnato la crescita del nostro movimento sportivo. In questo momento di difficoltà dove non possiamo andare in palestra proviamo a pensare in positivo e di guardare al futuro con rinnovato ottimismo perchè loro ce l’hanno insegnato
“Non ho mai pensato di essere il migliore, facevo solo parte di una squadra straordinaria.”
(Andrea Zorzi)
“La generazione di fenomeni”, I giornalisti chiamarono così la Nazionale di pallavolo che per un decennio dominò lo scenario mondiale. Io la chiamo generazione di minatori: coloro che vanno tutti i giorni ad affrontare il lavoro più duro, senza però paragonare il nostro, al vero lavoro pesante dei minatori. Voglio dire che tutto lo sforzo sta nella voglia di lavorare a obiettivi sempre più difficili
(Andrea Lucchetta)
La prima vittoria che propongo ai miei giocatori, e che mi pongo io stesso, è battere un nemico terribile, anche perché si nasconde e non lo vogliamo mai affrontare. E questo avversario sono i nostri limiti, i nostri difetti, le cose che non ci vengono bene, che non ci piacciono. Questa è la prima vittoria, se non si vince questa gara non c’è miglioramento, non c’è qualità.
(Julio Velasco)