articolo di Maurizio Garalando
PGS Ardor-Pavic Romagnano-1-3(24-26 / 21-25 / 25-15 / 21-25)
PGS Ardor: Brezza (K) 7, Roasio 4, Monzeglio B. 1, Bianco 3, Intermaggio, Monzeglio I., Zavattaro, Viazzo 35, Ottone, Giampaolo 3, Noto 8. All: Leporati.Pavic Romagnano: Gasparini (K) 24, Cappato, Ercoli 5, Scalvino 1, Zignone 4, Debenedetti, Francoli 23, Orlandini 1, Blynn, Silva 2.Servizi vincenti: Ardor 7, Pavic 2.Errori al servizio: Ardor 1, Pavic 6.Punti a muro: Ardor 4, Pavic 1.
Casale Monf.to – A testa alta. La PGS Ardor perde gara uno, ma non sfigura al cospetto di un Pavic Romagnano tosto, ordinato e soprattutto determinato. L’andata dei quarti di finale pone le bianco-rosse di coach Leporati dinnanzi ad un’impresa degna del Monte Everest, ma non bisogna pensare di non avere più carte da giocare in vista del ritorno che si disputerà a Romagnano sabato prossimo. Peccato per l’esito del primo set, ma procediamo con ordine. Le padrone di casa devono rinunciare a Patrucco e Senno e schierano un sestetto composto da Giampaolo, Roasio, Viazzo, Brezza, Noto e Bianco. Gli ospiti replicano con Ercoli, Scalvino, Zignone, Blynn, Gasparini e Francoli. Partita equilibrata e squadre attente in ogni scambio. Il primo errore gratuito arriva solo sul 6-8 per il Pavic. Qualcosa nell’attacco dell’Ardor è da registrare e dopo due svarioni di Noto e Bianco, coach Leporati ferma il gioco: 7-11. Anche le ospiti commettono il primo errore gratuito (con Francoli sul 9-11), ma mantengono sempre un margine di vantaggio. Il canovaccio del Pavic è chiaro come il Sole. Palla a Francoli e Gasparini, stop. L’arbitro ci mette del suo preferendo una direzione molto permissiva. La meccanica delle alzate non è perfetta da entrambe le parti e 5 assist su 6 sono delle evidenti trattenute. Per la serie: altrimenti non giochiamo più… Il primo tempo di Viazzo regala la parità a quota 17, ma le ospiti sono brave a scappare nuovamente: 19-23. La difesa bianco-rossa sale di tono e dai salvataggi di Roasio in posto 5 parte la rimonta ardorina: 23-23. Viazzo da una parte, Gasparini dall’altra e sul filo di lana la spunta il Pavic: 24-26. Nella seconda frazione le casalesi partono a rilento (2-6), per poi recuperare con lucidità: 11-11 con ace di Roasio. Leporati ferma il gioco dopo uno 0-4 di parziale e si arriva nuovamente al 19-23 fotocopia del set precedente. Questa volta il Romagnano chiude senza concedere nulla allo spettacolo. La palleggiatrice sa a chi dare il pallone per portare a casa il doppio vantaggio: 21-25. Nel terzo set la squadra di casa cresce a livello esponenziale. Muro, difesa, servizio, attacco. Una sinfonia che esalta le qualità di Giampaolo, Noto e Viazzo. La numero 18 dell’Ardor è implacabile. Suo il punto del 25-15 che riapre il match (trattasi di personale numero 27). Nel gioco del Pavic qualcosa si inceppa, soprattutto per via della stanchezza che giocoforza colpisce i due frombolieri novaresi. Partena a razzo delle padrone di casa (6-1) con Noto in battuta. Pareggio a quota 8 e cambio in difesa Monzeglio-Roasio sul 10-11. La titolare rientrerà poco dopo con il tabellone fermo sul punteggio di 11-16. E’ il break decisivo. L’Ardor ci prova fino alla fine con orgoglio e logica, ma il Pavic è venuto a Casale per vincere, non per fare filosofia. Se Acqui negli ottavi aveva regalato qualcosa in attacco, il Romagnano non fa altrettanto. Sintomatico il finale di quarto set. Sul 21 pari la panchina ospite ferma il gioco e da istruzioni precise. Gasparini e Francoli sono entrambe in seconda linea e da qui in poi arriveranno solo palloni provenienti da oltre la linea dei tre metri. La colpa dell’Ardor, se mai possiamo chiamarla così, è stata quella di non adattare il proprio gioco e di non leggere con anticipo (andando al raddoppio sistematico) le intenzioni della regista avversaria. Trattasi di under 13. Trattasi di quarto di finale interprovinciale. Ecco perché la parola Filosofia arriva prima delle Vittoria solo sul dizionario…